PProSpoT - Policy and protection of sporadic tree species in Tuscany forests
LIFE09 ENV/IT/000087
Oggetto
Applicazione delle tecniche della selvicoltura d'albero a favore di individui di specie sporadiche (sorbi, aceri, frassini, ciliegio, maggiociondolo, tigli…) in cedui a prevalenza di cerro, castagno e faggio.
REFERENTE PROGETTO
Magni Adriano
SITO WEB
Obiettivo
Favorire la conservazione e la valorizzazione delle specie sporadiche attraverso l’applicazione della selvicoltura d’albero al fine di aumentare la biodiversità arborea e valorizzare la produzione di legname di pregio ottenibile da molte specie sporadiche. Queste infatti che se opportunamente allevate potranno essere utilizzate dopo 2-4 turni del ceduo, migliorando il suo valore economico.
Buona pratica in breve
Le tecniche della selvicoltura d’albero consistono in diradamenti localizzati attorno a singole piante al fine di favorirne la conservazione e la loro valorizzazione economica. Nel caso dei cedui è consigliabile limitare questo approccio selvicolturale alle aree fertili, ben servite da strade e caratterizzate da un sufficiente numero di soggetti di specie sporadiche.
Come prima cosa si devono selezionare e marcare i migliori individui di specie sporadiche (piante obiettivo o candidate) considerando:
- vigoria della pianta,
- qualità del fusto,
- dimensione della chioma,
- distribuzione spaziale
- rarità della specie sporadica.
Le piante obiettivo devono essere scelte rispettando una distanza minima tra i soggetti vicini selezionati di 8-14 m. Gli interventi selvicolturali attorno alle piante obiettivo si differenziano a seconda dello stato evolutivo del ceduo e del contesto in cui queste si trovano.
L’applicazione di queste tecniche risulta più efficace se si intervieni in soprassuoli giovani ed in particolare popolamenti caratterizzate da specie eliofile.
In che ambiente è stata realizzata
Il progetto PProSpoT si è sviluppato nelle Colline Metallifere (GR), area collinare vicino al mar Tirreno che raggiunge anche altitudini di 800-900 m slm (cedui misti a prevalenza di cerro), e l’Appennino pistoiese (foresta Abetone e del Melo) caratterizzata da rilievi montani che raggiungono anche 2.000 m slm (cedui misti a prevalenza di faggio e castagno).
Condizioni di replicabilità
Ovunque si trovino presenza di specie sporadiche all’interno di cedui regolarmente gestiti
Materiale disponibile
Dal database GoProFor, nella parte finale della scheda, è possibile scaricare del materiale relativo al progetto e in particolare il manuale tecnico dal titolo “Selvicoltura per le specie arboree sporadiche” e il Layman’s report.