Migrazione assistita di Abies alba autoctono nell'habitat 9220*

LIFE: RESILFOR

RESILFOR - Ricostituzione di boschi a dominanza di faggio con Abies alba nell’Appennino Tosco - Marchigiano


LIFE08 NAT/IT/000371

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Oggetto

Introduzione di genotipi autoctoni di abete bianco in faggete appenniniche.

REFERENTE PROGETTO
Marcello Miozzo

SITO WEB

Obiettivo

Inserire in foreste di faggio nuclei di ridiffusione di abete bianco di comprovato patrimonio genetico rappresentativo delle popolazioni autoctone locali e con una certa capacità adattativa ai cambiamenti climatici. Per questo motivo sono state messa a punto tecniche di migrazione assistita di abete bianco autoctono al fine di ampliare e ricostituite porzioni di habitat 9220* “Faggeti degli Appennini con Abies alba”. 

Buona pratica in breve

Nei rimboschimenti avvenuti in passato nell’Appennino centrale sono stati utilizzati per lo più provenienze di abete bianco del centro Europa, contribuendo alla generale regressione genetica delle popolazioni autoctone.

Per “migrazione assistita” si intende un insieme di tecniche che implicano conoscenze di natura genetica, vivaistica e selvicolturale. Con questa tecnica il progetto ReSilFor ha costituito degli arboreti con piantine derivate da “piante madri” autoctone.  

La prima fase riguarda il monitoraggio della biodiversità genetica delle popolazioni autoctone residuali, al fine di scegliere "Piante madri" soprattutto tra quelle con significativo comportamento plastico rispetto alle condizioni climatiche. Da queste vengono raccolte le marze per la produzione di piantine con tecnica dell’innesto. Dopo 3 anni queste vengono piantate in faggete con caratteristiche stazionali idonee alla crescita degli abeti bianchi, in buche di circa 500 m² con una corona circolare opportunamente diradata. Si devono inoltre prevedere protezioni dalla brucatura e puntuali cure colturali nei primi 5-10 anni dopo l’impianto.

In che ambiente è stata realizzata

Appennino centrale italiano nelle regioni Toscana e Marche. Si tratta di rilievi montuosi caratterizzati da rocce sedimentarie frammentate con suoli profondi e fertili. Le aree forestali sono collocate tra 1.000 e 1.500 m slm. Dal punto di vista climatico tutte le aree sono a clima mediterraneo con andamento delle precipitazioni nei periodi primaverili autunnali e con parziali deficit idrici nei periodi estivi.

Condizioni di replicabilità

Per realizzare questa Buona pratica è necessario disporre: di personale scientifico esperto in analisi genetiche e monitoraggio fenologico; di un vivaio attrezzato (sia per infrastrutture che per personale specializzato) per produrre piantine di abete innestato, di operatori e tecnici forestali che predispongano e realizzino l’impianto e le successive cure colturali. Ciò rende questa pratica replicabile e sostenibile solo per specifici contesti e per garantire la conservazione di patrimoni genetici minacciati dall'azione dell'uomo e dai cambiamenti climatici. 

Materiale disponibile

Dal database GoProFor, nella parte finale della scheda, è possibile scaricare del materiale relativo al progetto e in particolare una Relazione tecnica finale, il Laymans report e anche un video sulla tecnica degli innesti.

Come realizzare un innesto su abete bianco